Il Decreto Salva Casa è una normativa recentemente approvata, destinata a incidere profondamente sul mercato immobiliare italiano e in particolare su quello di Torino. Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il 29 maggio 2024 e successivamente convertito in legge il 24 luglio 2024, il decreto introduce una serie di misure mirate a proteggere i proprietari di immobili in difficoltà economica, semplificando al contempo le normative edilizie e urbanistiche.
L’obiettivo centrale del decreto è quello di favorire il recupero del patrimonio edilizio esistente e ridurre il consumo di nuovo suolo, mediante l’adozione di misure urgenti per sbloccare situazioni di stallo nella compravendita immobiliare.
- 1) Decreto Salva Casa: Rinegoziazione dei mutui
- 2) Decreto Salva Casa: Protezione contro i pignoramenti
- 3) Decreto Salva Casa: Recupero dei sottotetti
- 4) Decreto Salva Casa: Strutture amovibili e semplificazioni edilizie
- 5) Decreto Salva Casa: Mutamento di destinazione d'uso senza opere
- 6) Decreto Salva Casa: Difformità edilizie di lieve entità
- 7) Decreto Salva Casa: Fondo di solidarietà
- 8) Decreto Salva Casa: Regolarizzare le difformità dell’immobile
- Impatto del decreto Salva Casa sui quartieri di Torino
Il Decreto Salva Casa comprende varie disposizioni che modificano il testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia (D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380). Le principali misure introdotte sono:
1) Decreto Salva Casa: Rinegoziazione dei mutui
Prima di tutto il decreto permetterà ai proprietari di immobili in difficoltà economica di rinegoziare i loro mutui con le banche. Questa possibilità offrirà una maggiore flessibilità finanziaria, consentendo di estendere i termini di pagamento, ridurre i tassi di interesse o sospendere temporaneamente le rate.
2) Decreto Salva Casa: Protezione contro i pignoramenti
Una delle principali disposizioni sarà la protezione contro i pignoramenti dell’abitazione principale. I proprietari che dimostreranno di essere in difficoltà economica potranno accedere a una procedura speciale per evitare il pignoramento, garantendo la continuità abitativa e limitando le vendite forzate.
3) Decreto Salva Casa: Recupero dei sottotetti
Questa misura mira a incentivare l’ampliamento dell’offerta abitativa nel mercato immobiliare senza consumare nuovo suolo. Gli interventi di recupero sono consentiti anche quando non rispettano le distanze minime tra edifici, a condizione che siano rispettati i limiti di distanza vigenti all’epoca della costruzione e che non vengano apportate modifiche alla forma e superficie del sottotetto, mantenendo l’altezza massima dell’edificio originario.
Per garantire condizioni abitative dignitose, il tecnico progettista deve certificare la conformità del progetto alle norme igienico-sanitarie. Le altezze minime e le superfici degli ambienti recuperati sono regolate da specifici criteri:
- Altezza minima interna: Per gli spazi abitativi, l’altezza minima deve essere di almeno 2,70 metri, riducibile fino a 2,40 metri in specifici casi.
- Superficie minima:
- Un alloggio composto da un’unica stanza (monolocale) per una persona deve avere una superficie minima, inclusiva dei servizi, non inferiore a 28 metri quadrati, riducibile fino a 20 metri quadrati.
- Un alloggio per due persone deve avere una superficie minima, inclusiva dei servizi, non inferiore a 38 metri quadrati, riducibile fino a 28 metri quadrati.
Il tecnico progettista deve certificare che il progetto di recupero del sottotetto rispetti le norme igienico-sanitarie, in particolare per quanto riguarda l’altezza minima interna e la superficie minima degli alloggi. Questi parametri sono stabiliti in modo da garantire condizioni di vita dignitose all’interno degli spazi recuperati.
4) Decreto Salva Casa: Strutture amovibili e semplificazioni edilizie
Il decreto prevede inoltre la possibilità di mantenere strutture amovibili realizzate per scopi sanitari, assistenziali ed educativi durante l’emergenza Covid-19, a condizione che vengano rispettate le normative vigenti. Sono previste semplificazioni per l’installazione di opere di protezione solare (tende da sole e pergole), installazione di pompe di calore fino a 12 kW, la rimozione di barriere architettoniche che non richiedono autorizzazioni specifiche, purché non alterino il volume dell’edificio e rispettino l’estetica dell’ambiente circostante.
5) Decreto Salva Casa: Mutamento di destinazione d’uso senza opere
Il decreto consente anche il cambio di destinazione d’uso di unità immobiliari all’interno della stessa categoria funzionale senza necessità di interventi edilizi, rispettando le normative di settore. Questa misura facilita la flessibilità d’uso degli immobili, adattandoli alle esigenze dei proprietari senza dover affrontare lunghe procedure burocratiche.
6) Decreto Salva Casa: Difformità edilizie di lieve entità
Il decreto Salva Casa introduce, inoltre, una disciplina più flessibile per le lievi difformità edilizie. Queste riguardano errori o omissioni formali nella documentazione o interventi edilizi di modesta entità realizzati senza le dovute autorizzazioni. La normativa prevede la possibilità di sanare queste difformità senza dover ricorrere a complesse pratiche di regolarizzazione, rendendo più semplice e accessibile il processo di adeguamento degli immobili.
Nel decreto si parla di “Tolleranze costruttive”, ossia quegli interventi, realizzati entro il 24 maggio 2024, entro il limite massimo del:
- 2%: per unità immobiliari con superficie utile > 500 metri quadrati;
- 3 %: per unità immobiliari con superficie utile compresa tra i 300 e i 500 metri quadrati;
- 4%: per unità immobiliari con superficie utile tra i 100 e i 300 metri quadrati;
- 5 %: per unità immobiliari con superficie utile < 100 metri quadrati;
- 6%: per unità immobiliari con superficie utile < 60 metri quadrati.
7) Decreto Salva Casa: Fondo di solidarietà
Il Decreto Salva Casa istituirà un fondo di solidarietà per supportare i proprietari in difficoltà economica. Questo fondo sarà utilizzabile per coprire temporaneamente le rate del mutuo, offrendo un aiuto concreto in momenti di crisi.
8) Decreto Salva Casa: Regolarizzare le difformità dell’immobile
Per usufruire della sanatoria è necessario versare una sanzione equivalente al doppio dell’incremento del valore commerciale dell’immobile causato dai lavori eseguiti, fino a un massimo di 10.000 euro. L’ammontare della sanzione viene stabilito tramite una perizia di valutazione, e l’ufficio comunale competente ha 45 giorni per esprimersi sulla richiesta di sanatoria. Se non viene fornita una risposta entro questo termine, la richiesta si considera approvata grazie all’introduzione del principio del silenzio-assenso.
Leggi le slide del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in merito al Decreto Salva Casa.
Testo completo del Decreto Salva Casa: leggilo online
Impatto del decreto Salva Casa sui quartieri di Torino
Il Decreto Salva Casa avrà effetti importanti su diversi quartieri di Torino, influenzando sia i prezzi degli immobili che la qualità della vita. Di seguito, una panoramica sintetica dell’impatto previsto in alcuni dei principali quartieri della città:
Cit Turin è uno dei quartieri storici di Torino, caratterizzato da un’architettura elegante e da una forte presenza di immobili di pregio. Tuttavia, anche in questo quartiere si registrano casi di difficoltà economiche, soprattutto tra i residenti più anziani che possono trovarsi a dover affrontare problemi legati al pagamento del mutuo o alle spese di manutenzione degli immobili.
Il Decreto Salva Casa potrebbe avere un impatto significativo su questa zona di Torino, consentendo a molti residenti di evitare l’esproprio della propria abitazione e di rinegoziare i termini del mutuo. Inoltre, la sospensione delle procedure esecutive immobiliari potrebbe contribuire a mantenere la stabilità sociale nel quartiere, evitando situazioni di disagio e precarietà abitativa.
Nel prestigioso quartiere della Crocetta, il decreto Salva Casa contribuirà a mantenere stabili i prezzi delle proprietà, evitando pignoramenti e vendite forzate. I proprietari potranno riorganizzare le loro finanze attraverso la rinegoziazione dei mutui, riducendo il rischio di perdere la loro abitazione. Il recupero dei sottotetti permetterà di incrementare l’offerta abitativa, valorizzando ulteriormente questa zona esclusiva.
Il centro di Torino, cuore storico e culturale della città, beneficerà delle misure di protezione del decreto, che aiuteranno a mantenere stabili i valori immobiliari. La semplificazione dei mutamenti di destinazione d’uso renderà più facile trasformare spazi commerciali o direzionali in abitazioni, rispondendo alla crescente domanda di alloggi in questa area ambita.
Il quartiere San Donato vedrà un miglioramento della stabilità del mercato immobiliare grazie alle misure del decreto, che aiuteranno i proprietari a rinegoziare i mutui e a evitare i pignoramenti. Il recupero dei sottotetti offrirà nuove opportunità per aumentare l’offerta abitativa, rendendo il quartiere ancora più attrattivo per famiglie e giovani professionisti.
Nel quartiere storico di Campidoglio, il decreto aiuterà a preservare il carattere unico della zona, offrendo protezione contro i pignoramenti e stabilità ai valori immobiliari. Le misure di semplificazione edilizia faciliteranno la regolarizzazione delle difformità e il recupero dei sottotetti, contribuendo a mantenere viva la comunità artistica e culturale del quartiere.
In Cittadella, il decreto sarà fondamentale per preservare il patrimonio storico del quartiere, proteggendo i proprietari di immobili dalle difficoltà economiche. La semplificazione edilizia consentirà di incrementare l’offerta abitativa senza compromettere l’integrità architettonica della zona.
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